Giugno
Cremona - giardini pubblici Giovanni Paolo II
deriva dal romano Iunius
ma come detto anche per il mese precedente, gli stessi romani non ne
conoscevano l'etimologia ovvero davano addirittura tre spiegazioni delle
quali la prima sembrerebbe la più corretta.
Iunius deriverebbe da Iuno = Giunone
da iuniores in contrapposizione a maius quale mese dedicato ai maiores, gli anziani
da Iunius Brutus diventato primo console romano alle calende di giugno dopo aver cacciato Tarquinio il Superbo in questo modo si sarebbe celebrato il liberatore di Roma dalla tirrannia.
Dalla dedicazione del mese a Giunone sposa di Giove, deriva la tradizione romana di celebrare i matrimoni nel mese di giugno.
Iunius deriverebbe da Iuno = Giunone
da iuniores in contrapposizione a maius quale mese dedicato ai maiores, gli anziani
da Iunius Brutus diventato primo console romano alle calende di giugno dopo aver cacciato Tarquinio il Superbo in questo modo si sarebbe celebrato il liberatore di Roma dalla tirrannia.
Dalla dedicazione del mese a Giunone sposa di Giove, deriva la tradizione romana di celebrare i matrimoni nel mese di giugno.
Santi e
Ricorrenze
2/6 Anniversario della Repubblica
10/6 Corpus Domini
10/6 S. Pantaleone
13/6 S. Antonio di Padova
24/6 S. Giovanni Battista
29/6 SS. Pietro e Paolo
Il proverbio del mese
di maggio ciliegie per
assaggio, di giugno ciliegie a pugno
La poesia del mese
Recanati colle de
l'Infinito
L'Infinito
«Sempre caro mi fu
quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»
Giacomo
Leopardi
La ricetta del
mese
La Caponata
Ingredienti
per 6 persone: 500 g di melanzane a polpa soda e compatta, 2
cipolle, 200 g di costole di sedano, 150 g di olive Nocellara del Belice
denocciolate, 500 g di polpa di pomodoro, 2 cucchiai di capperi di
Pantelleria sotto sale, 20 g di pinoli, 20 g di uvetta passa, 1 dl di
aceto di vino rosso, 25 g di zucchero, 1,5 dl di olio di oliva, sale
grosso, sale, pepe.
Preparate le verdure: mondate il sedano privandolo dei filamenti più duri, quindi tagliatelo a pezzetti e sbollentatelo per 3 -4 minuti; scolatelo e tenetelo da parte. Affettate ad anelli le cipolle dopo averle sbucciate.
Lavate bene le melanzane e tagliatele senza pelarle a dadini piuttosto piccoli. Raccoglieteli in uno scolapasta, ricopriteli di sale grosso e fateli spurgare per almeno 30 minuti. Trascorso questo tempo scolateli, passateli in acqua fredda eliminando il sale, strizzateli bene e asciugateli.
Versate metà dell’olio in un tegame e quando sarà ben caldo unite i dadini di melanzana, insapori teli con sale e pepe, quindi lasciateli rosolare a fuoco vivo. Scolateli con una schiumarola e teneteli da parte.
Versate l’olio di cottura delle melanzane e quello restante in un tegame, unite le cipolle e fatele cuocere finché saranno morbide e trasparenti, ma non troppo rosolate. Aggiungete il sedano e le olive, mescolate e versate la polpa di pomodoro oppure 300 g di pomodori ramati a dadini. Salate e proseguite la cottura per 10 minuti.
Unite i capperi sciacquati dal sale, le melanzane, i pinoli, l’uvetta ammollata per 10 minuti e strizzata, l’aceto in cui avrete sciolto lo zucchero e portate a cottura per circa 20 minuti. Versate in una ciotola e servite tiepido o freddo.
(da La grande cucina regionale – Sicilia – ed. CORRIERE DELLA SERA)
Preparate le verdure: mondate il sedano privandolo dei filamenti più duri, quindi tagliatelo a pezzetti e sbollentatelo per 3 -4 minuti; scolatelo e tenetelo da parte. Affettate ad anelli le cipolle dopo averle sbucciate.
Lavate bene le melanzane e tagliatele senza pelarle a dadini piuttosto piccoli. Raccoglieteli in uno scolapasta, ricopriteli di sale grosso e fateli spurgare per almeno 30 minuti. Trascorso questo tempo scolateli, passateli in acqua fredda eliminando il sale, strizzateli bene e asciugateli.
Versate metà dell’olio in un tegame e quando sarà ben caldo unite i dadini di melanzana, insapori teli con sale e pepe, quindi lasciateli rosolare a fuoco vivo. Scolateli con una schiumarola e teneteli da parte.
Versate l’olio di cottura delle melanzane e quello restante in un tegame, unite le cipolle e fatele cuocere finché saranno morbide e trasparenti, ma non troppo rosolate. Aggiungete il sedano e le olive, mescolate e versate la polpa di pomodoro oppure 300 g di pomodori ramati a dadini. Salate e proseguite la cottura per 10 minuti.
Unite i capperi sciacquati dal sale, le melanzane, i pinoli, l’uvetta ammollata per 10 minuti e strizzata, l’aceto in cui avrete sciolto lo zucchero e portate a cottura per circa 20 minuti. Versate in una ciotola e servite tiepido o freddo.
(da La grande cucina regionale – Sicilia – ed. CORRIERE DELLA SERA)
Segno Zodiacale: Cancro