lunedì 27 gennaio 2014

lunario mese di Gennaio

Ricorrenze



27 Gennaio

















Penso che qualunque parola sia inutile, fondamentale è invece conservarne la memoria e trasmetterla alle generazioni future.


27 Gennaio 1901





Muore a Milano Giuseppe Verdi, il suo funerale secondo le sue volontà, viene celebrato in sordina al mattino presto e con un solo sacerdote



Un mese dopo si terranno le esequie pubbliche, seguite da migliaiadi persone.




 



giovedì 16 gennaio 2014

Lunario mese di Gennaio

17/1 


Sant'Antonio Abate




già altre volte ho scritto di S. Antonio abate e agli altri post rimando per le notizie e leggende relative al Santo molto venerato nelle nostre campagne come protettore delle bestie al punto che né si poteva in quel giorno uccidere il maiale né far lavorare nei campi il bestiame. D'altra parte i contadini facevano festa mangiando gnocchi o tortelli a seconda della zona.

Mi piace ricordare come nella mia famiglia il 17 gennaio si faceva e si fa tuttora, una bella sbrisolosa per festeggiare chi portava il nome di Antonio e si amava ricordare la storiella della gamba del santo scesa dal soffitto per spaventare le donne che nella stalla si accingevano a far festa all'insaputa dei mariti allontanati allo scopo, ma vendicati da un famiglio, nascostosi sul fienile. "A lèt, a lèt che Sant'Antoni el la cumanda e se ghe credii miia ve mandi zo la gamba".  

Altri due elementi sono legati alla figura di questo Santo eremita: il porcellino dell'iconografia e il cosiddetto "fuoco di S. Antonio". Per finire, l'invocazione rivolta al santo quando si perde qualcosa: "Sant'Antoni de la barba bianca, feme trua chel che me manca" e il proverbio che ricorda come la giornata si sia allungata di un'ora abbondante.

 

mercoledì 15 gennaio 2014

Andar per mostre

Mostra artistica . Lo studio dello scultore






A volte più che apprezzare le grandi e altamente pubblicizzate esposizioni di opere note rimango affascinata da mostre di piccole dimensioni ma in cui si nota tutta la cura profusa nella scelta dei pezzi da esporre e nell'allestimento che permette di ricreare atmosfere e approfondire la conoscenza dell'artista. E' il caso della mostra visitabile fino al 19 gennaio 2014 presso il palazzo Comunale di Cremona, dedicata allo scultore Dante Ruffini, cremonese, nel 50 ° anniversario della morte.






L'idea della curatrice prof. Sonia Tassini, storica dell'arte, della direttrice dell'Archivio Di Stato, presso cui è in corso la mostra documentaria di Ruffini, dr. Angela Bellardi e i figli dell'artista Laura e Marco, è stata quella di ricreare lo studio così come rappresentato in una foto d'epoca con le stesse opere che ancora si trovano nell'ambiente stesso nella casa di famiglia. La mostra pertanto si compone di opere tutte appartenenti agli eredi con l'unica eccezione di una formella in marmo di Alceo Dossena, zio acquisito e maestro per qualche tempo a Roma prima che le carriere dei due si separassero definitivamente, anche per differenti modi di esprimere la loro creatività.


 


le opere esposte, pur essendo in numero limitato e non di grandi dimensioni per ragioni di spazio e di sicurezza, composte di vari materiali, si va dal marmo al bronzo, al rame ai bozzetti in gesso ecc. rappresentano tutta la tipologia dell'intera produzione.


 


I temi sono di carattere religioso e profano e ricorrenti sono le maternità, gli affetti famigliari, dove i modelli sono rappresentati dai figli e dalla moglie e nella stele di Sant'Antonio in S. Ambrogio a Cremona è presente l'autoritratto.




nel filone religioso troviamo S. Chiara e San Francesco oltre alla S. Maria della Croce del Santuario di Monza. Lo scultore ha lavorato per committenti di Sanremo e Montefiascone, Ventimiglia e Milano, ma non si è mai allontanato dalla sua famiglia e dal suo studio di v. C. Speranza dove ha creato tutte le sue opere anche quelle destinate ai luoghi più lontani. 
 


domenica 12 gennaio 2014

Allegre presentazioni di piatti

Ho trovato in rete le seguenti spiritose e originali presentazioni che voglio condividere per offrire idee utili e per strappare un sorriso
























venerdì 3 gennaio 2014

Lunario mese di Gennaio


Gennaio



Nuovo anno, nuovo mese sempre con uno sguardo al trascorrere del tempo, ai santi e alle ricorrenze del mese e a qualche curiosità; per il 2014 le immagini dei diversi mesi riguarderanno i tesori custoditi nelle chiese cremonesi e passeremo anche in rassegna gli alberi legati alle costellazioni. 





Il notevole ciclo di affreschi dedicati ad episodi della vita di Maria e di Gesù dell'inizio del XVI secolo hanno consentito di definire la Cattedrale di Cremona "la cappella Sistina del Nord Italia". Vi hanno lavorato diversi artisti che hanno rappresentato l'evoluzione pittorica del tempo: da Boccaccio Bocaccino, Giovanni Francesco Bembo, Altobello Melone,Il Romanino e il Pordenone. Il ciclo viene completato da Bernardino Gatti detto "il Soiaro" nel 1529. Nel presbiterio hanno operato anche i Campi. 


Santi e Ricorrenze 


2/1 san Basilio e San Gregorio
3/1 Santa Genoveffa
12/1 Battesimo di Gesù
22/1 San Gaudenzio patrono di Novara
27/1 Muore Giuseppe Verdi


 
 Poesia del mese


Io son Gennaro nel canto del foco,
giro l'arrosto e fo veglia nel gioco
per la delizia di questi signori
e sono scritto tra i mesi migliori.
Porto Befana con neve e con vento,
con Sant'Agnese e il beato Vincenzo,
poi i Santi vengono Antonio e Bastiano,
Paolo dei segni che avverte il villano




Proverbio del mese


 Non v’è gallina o gallinaccia che di gennaio uova non faccia. 




Ricetta del mese


Crostini di polenta e ragù




Crostini di polenta e ragù

 

INGREDIENTI

  • 250 g di polenta
  • 4 cucchiai di ragù di carne

    PREPARAZIONE

    • Tagliare la polenta a cubetti di circa 1 centimetro.
    • Foderare una teglia con carta da forno e mettervi i cubetti di polenta.
    • Passarli al grill del forno a 250° C fintanto che non risultano uniformemente abbrustoliti, girando i cubetti di tanto in tanto.
    • Servire accompagnando con il ragù ben riscaldato.


L'albero di gennaio: il sorbo  



Il sorbo con le bacche color rosso corallo, simboleggia la rinascita della luce dopo le tenebre del solstizio.
I Celti e i Germani consideravano il sorbo e la mela nutrimento degli dei e amuleto contro fulmini e sortilegi.
Nell'antica Irlanda, prima di combattere, i Druidi accendevano dei fuochi con legno di sorbo e lanciavano incantesimi sopra di essi affinchè gli spiriti partecipassero alla battaglia.
In Francia e in Piemonte venivano incorporati alla pasta del pane specialmente nei periodi di carestia  e si ricavava anche una bevanda simile al sidro.
In Scozia e in Scandinavia si adoperavano i suoi rami per scacciare i demoni e i loro rappresentanti sulla terra, gli stregoni.
Nei paesi nordici il sorbo, il cui magico legno serviva per i bastoni dei pastori, aveva anche funzione di proteggere il bestiame dalle epidemie. Presso i Finni era considerato l'albero della vita: si diceva che fosse abitato dalla ninfa Pihlajatar. (notizie tratte da Lunario di Alfredo Cattabiani, ed. Mondadori, pag,33/34).